Una revisione del 2018 invece non concorda su questo aspetto, escludendo che possa essere responsabile di un aumento della fame.
Leggendo bene la Review viene però esplicitato che l’affermazione non deriva da studi sulla Stevia (non ce ne sono) ma da studi su altri dolcificanti artificiali a zero calorie, presupponendo uno stesso meccanismo e quindi di poter traslare alla Stevia le medesime conclusioni.
La questione quindi non è ancora risolta.
Stevia e diabete
Per quanto riguarda la sola fascia di popolazione affetta da diabete, abbiamo una revisione e metanalisi della lettura solamente per quanto riguarda il Diabete di tipo2.
Questo studio del 2019 conclude che non ci sono miglioramenti statisticamente significati sui parametri legati alla malattia, compresa la glicemia, ed esclude quindi potenziali effetti anti-diabetici della Stevia. Per lo meno ad oggi.

Altri studi invece ritengono che, nonostante sia senza zuccheri aggiunti, non solo non migliori i parametri ma inneschi essa stessa una potente risposta insulinica.
Anche in questo caso, i dati sono contrastanti: la Stevia è probabilmente una scoperta troppo recente per avere le idee chiare in merito.
Stevia sì, Stevia no?
Visti i risultati contrastanti della letteratura, come spesso accade la risposta è più semplice di ciò che si pensa: sia per i diabetici che per i non-diabetici che cercano di perdere peso, l’unica alternativa e smetterla di concentrarsi sull’alimento in sé ed iniziare a concentrarsi globalmente sullo stile alimentare che, in generale, si sta conducendo in quel momento.
Magari ha più senso rivalutare l’apporto calorico globale anzichè comprare la marmellata light.
Magari ha più senso trovare delle strategie per inserire lo zucchero in modo che non alteri la glicemia ma che plachi la fame e la “voglia”.
Magari ha più senso utilizzare alimenti che non costino un rene, se tanto alla fine il corpo richiede quelli. Magari tutto questo è più facile fissando un appuntamento con una dietista.
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